CLEF: CosmétoLogie Et Femmes, émancipation et égalité de la femme rurale à travers la valorisation et la commercialisation des ressources du territoire

ENI/2014/037-336

Tipologia di progetto: sviluppo economico, creazione lavoro, empowerment femminile, genere

APPLICANT/CAPOFILA: Overseas onlus

PARTNER: CSEI (UNIVERSITA DI CATANIA), ASSOCIAZIONE EMELTOUNES – JENDOUBA, ASSOCIAZIONE AKAD- KAIROUAN, ASSOCIAZIONE PER AMBIENTE EL GUETTAR- GAFSA, ASSOCIAZIONE AJZ ZAMMOUR-MEDENINE

ASSOCIATI: Cooperativa ExAequo Bologna

Obiettivo Generale: Favorire l’aumento della partecipazione delle donne nella vita economica tunisina

Obiettivo Specifico: Contribuire a migliorare la situazione economica delle donne residenti in zona rurale nelle regioni di Jendouba, Kairouan, Gafsa e Medenine

Beneficiari diretti:

  • 110 donne che vivono in zona rurale: 60 d’Ain Soltane et R’Him; 20 Zammour; 20 Regione  di Djebel Essarj; 10 de El guettar. 
  • 30 ragazze laureate e disoccupate delle stesse regioni
  • 35 donne che desiderano sviluppare un progetto imprenditoriale collegato alla produzione e/o valorizzazione delle piante aromatiche e medicinali (PAM) o al miele e suoi derivati.

Beneficiari indiretti : 3.700 abitanti della comunità rurale di Ain Soltane et R’Him ; 3000 abitanti di Zammour ; 6000 abitanti della Regione di Djebel Essarj ; 3000 abitanti di El Guettar.

Descrizione:

Overseas opera in Tunisia dal 2014 con progetti di cooperazione allo sviluppo basati su una strategia di sviluppo delle potenzialità legate al territorio. In questa stessa ottica si inserisce il progetto CLEF, in corso a partire da ottobre 2017, prevedendo un vasto programma di formazione tecnica rivolto ai gruppi di donne beneficiarie per la trasformazione di piante aromatiche e medicinali (PAM), spontanee e coltivate, in oli essenziali e acque floreali abbinato all’incremento dell’apicoltura (già presente in alcune delle regioni interessate dal progetto). Il progetto inoltre si basa su una seconda componente rivolta alla selezione, l’accompagnamento e il finanziamento di piccole e medie imprese (pmi) guidate e gestite da donne (singole imprenditrici o gruppi).Tutto il progetto avrà come attività trasversale il rafforzamento della commercializzazione potenziando l’accesso al mercato locale, nazionale e internazionale attraverso il canale del commercio equo e solidale, oltre ad una attenzione alla tutela e conservazione del patrimonio ambientale tramite campagne di sensibilizzazione, formazioni specifiche sull’uso razionale delle risorse e l’istallazione di sistemi di recupero delle acque grigie presso le abitazioni dei beneficiari al fine di irrigare con tali acque le parcelle coltivate con le PAM. 

Il progetto mira dunque ad incentivare l’inserzione socio-economica delle fasce di popolazione più marginalizzate della zona di intervento creando delle opportunità economiche che permettano la stabilizzazione della popolazione, invertendo il continuo esodo che caratterizza questi territori. Il gruppo target saranno le donne ed in particolare le donne che risiedono in zona rurale e le giovani laureate disoccupate, poiché sono proprio queste le fasce più vulnerabili ed esposte a rischio di marginalizzazione. Si agirà sulla dinamizzazione economica senza trascurare la sostenibilità ambientale e la diffusione dei diritti in particolare quelli legati alla parità di genere e al lavoro dignitoso (ILO).

Questo poiché nonostante gli enormi passi in avanti compiuti dallo stato tunisino dall’indipendenza ad oggi, ultimi dei quali gli articoli introdotti nella nuova costituzione del 2014 che ha recepito in modo completo la CEDAW, e la recente adozione (luglio 2017) della legge contro la violenza sulle donne, la Tunisia resta una società profondamente patriarcale e le discriminazioni fondate sul genere persistono sia nella vita pubblica che in quella privata, condizione ancora più vera nelle zone interne e rurali del paese. Gli uomini e le donne sono considerati come aventi ruoli distinti piuttosto che come degli uguali. Le norme culturali e religiose continuano ad influenzare le riforme politiche (il diritto testamentario, il divorzio, la tutela dei minori, ecc.) Questo continua a limitare lo status e il ruolo della donna all’interno della società. Se si guarda poi al settore legato al lavoro, anche se la situazione è in una continua evoluzione positiva, i tassi di disoccupazione femminile sono più elevati in particolare tra le ragazze giovani, i salari più bassi, la percentuale di accesso al mercato del lavoro formale più bassa. Stessa condizione si osserva nel campo dell’istruzione o nell’accesso all’istruzione superiore, dagli anni ’90 osserviamo i seguenti dati nell’insegnamento primario l’indice di parità ha guadagnato 10 punti passando dallo 0,83 nel 1990 al 0,93 nel 2013 (Rapporto nazionale di realizzazione degli obiettivi del millennio), ma la parità resta incompleta e l’analfabetismo costituisce un ostacolo maggiore per il successo dell’iter democratico intrapreso dopo la rivoluzione del 201. Le donne inoltre continuano ad essere marginalizzate dal settore economico anche a causa dello scarso accesso al mercato del credito (dove sono richieste garanzie che le donne difficilmente riescono ad esibire essendo sfavorite nella detenzione di beni mobili ed immobili). 

Il progetto sarà dunque volto a mitigare questa situazione andando a promuovere l’inserimento socio-economico delle donne che vivono in zona rurale. Questo sarà possibile agendo su diverse dimensioni: cambiamento culturale, lavoro, giovani ed istruzione, per rendere possibile il cambiamento senza provocare un conflitto all’interno dei gruppi familiari implicati nelle attività, favorendo una presa di coscienza delle donne sul loro ruolo economico, in quanto produttrici e sociale in quanto cittadine a parte intera nel processo innescato dalla nuova costruzione democratica tunisina. La povertà nella zona rurale, l’insufficienza di entrate economiche derivanti dalle attività agricole, la necessità di diversificare le fonti di sostentamento dei nuclei familiari, il ruolo della donna in ambito rurale e la necessità di migliorare la loro formazione tecnica sono alla base della strategia di progetto. 

Nello specifico la struttura di progetto si articolerà su 3 risultati:

  • R1 : Realizzazione di un programma di formazione intensivo , di sostegno e accompagnamento all’imprenditoria femminile in zone rurali, basato sulla fitocosmesi e l’utilizzo sostenibile delle risorse territoriali .
  • R2 : 175 donne hanno creato imprese individuali o collettive e beneficiano di un programma di coaching annuale che mira alla loro sostenibilità e perennizzazione, alla creazione di una catena di valore capace di generare lavoro, analizzando al contempo gli ostacoli, i problemi che le donne tunisine incontrano sul mercato del lavoro
  • R3 : Una strategia commerciale di lungo termine basata sulla messa in rete delle nuove imprese, la creazione di prodotti tracciabili, e certificati è tracciata e il suo impatto sul piano dello sviluppo locale contribuisce alla valorizzazione della partecipazione delle donne alla governance locale.

Finanziatore: Delegazione Unione Europea Tunisi

 

Data inizio – data fine:  30 settembre 2017 – 30 gennaio 2020

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