Dopo 2 anni di studi, missioni sul campo, rilevamenti, analisi e raccolta dati lo staff del progetto “Riuso delle acque reflue trattate a scopo agricolo nell’area di Al-Mawasi – Governatorato di Rafah – Striscia di Gaza”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Regione Emilia Romagna, Tavola Valdese, ha prodotto un primo articolo accademico pubblicato ad ottobre 2020 sull’Environmental Engineering and Management Journal.
L’articolo, frutto di un lungo studio promosso anche presso l’evento internazionale ECOMONDO a novembre 2019 che ha visto partecipare una delegazione dei partner di progetto UAWC – Union of Agricultural Workers Committees e UCAS – University College of Applied Sciences di Gaza City, è incentrato sulla costruzione di un modello pilota di impianto di trattamento di acque reflue tramite fitodepurazione costruito nell’area di Al-Mawasi nel sud della Striscia di Gaza; lo scopo del lavoro è l’applicazione della tecnologia più appropriata per permettere il trattamento e riuso di acque reflue in agricoltura, preservando così le scarse risorse idriche della Striscia e dando nuovo impulso alla produzione agricola a conduzione familiare dell’area target.
Grazie ai dati e agli ottimi risultati raccolti, lo staff del Dipartimento di Ingegneria Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna ha sviluppato uno studio sul potenziale impatto positivo di questa tecnologia particolarmente appropriata al difficile contesto locale, e sui benefici su più larga scala che impianti di questo tipo possono apportare all’ambiente e all’economia locale.
Vanno sottolineate in particolare la minuziosità nella progettazione dell’impianto pilota e i sorprendenti risultati di trattamento che hanno superato anche le previsioni iniziali degli esperti coinvolti. Grazie a questo importante passo, è stato progettato un impianto su più larga scala che è attualmente in costruzione nella stessa area e che verrà attivato a marzo 2021.
Si ringraziano in particolare la prof.ssa Alessandra Bonoli e la dott.ssa Sara Pennellini dell’Università di Bologna, Nidal Al-Zaanin e Ghassan Abu Saada del UAWC, il prof. Tamer Eshtawi e il dott. Luay Qrenawi per il prezioso lavoro di supporto al progetto e all’articolo.